Cerchiamo il cristallo, Marta, che da qualche parte c’è. Ho sempre ignorato i cristalli, io, perché l’alternativa era frantumarli. Gelidi, trasparenti, fragili, i cristalli sono così. Ma il cristallo che cerchi tu, Marta, quello ti aiuto a cercarlo. Qualcuno l’ha rubato, dici tu, e io ci credo. I ròbot possono aiutarci a ritrovarlo, aggiungi, e io sono con te. Cerchiamo il cristallo, Marta, l’hanno nascosto da qualche parte, ma insieme possiamo ritrovarlo. È un cristallo traslucido, mi spieghi, che ogni volta che lo guardi è diverso non perché cambia colore, ma perché riflette ogni volta qualcosa di diverso. Un po’ come te, Marta, che sei stata la mia estate. Presto sarai il mio inverno, e io non vedo l’ora. Il tuo cristallo è un po’ come te, lo sai anche tu, per questo sei disperata, perché l’hai perduto. Ma i ròbot possono aiutarci a ritrovarlo, loro non hanno sentimenti: uniamoci a loro.
Quando ti guardo vedo una possibilità diversa. Più bella e più nuova, forse in qualche modo inverata da me. Non piangere per il cristallo perduto: lo ritroveremo. Chi l’ha rubato non potrà domarlo né addomesticarlo, e alla fine si arrenderà ai ròbot, che non hanno sentimenti e quindi sono indistruttibili. Te lo ripeto: insieme lo ritroveremo, il tuo cristallo. Io ti stringo. Non piangere e non disperarti: ritroveremo il tuo cristallo. Lo senti che ti stringo? Li vedi i ròbot? Sono già al lavoro, e loro non si stancano mai.
terzapersona | giorni (s)postati | scrittura 
ecco: stavo per chiederti come stai tu. Ma la risposta é già qui ed è tanto bella che commuove. Il vero dubbio è se i traguardi esistono davvero. Forse quello che conta più di tutto è il cammino, quello che sta nel mezzo, la ricerca del cristallo e la protezione, la gioia , l’amore che condisce ogni giorno. Non sono traguardi, sono certezze, abitudini che servono a sentirsi “noi”. Noi non staremo mai “perfettamente” bene ma abbiamo imparato a bastarci. Ti abbraccio, di nuovo e per sempre.
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